Il complotto cattocomuplutogiudomassomonarchico

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24 maggio, 2006

I nostri cari risparmi

Ogni giorno stupende notizie dalle banche centrali...

Ovviamente il caro amico Blondet tiene sempre il piede sull'acceleratore del sensazionalismo, ma porta anche a conoscenza alcune cose che difficilmente si trovano nei filoni di informazione classici...

Date uno sguardo a questo articolo...tenendo anche a mente quest'altro.

Lo scenario è veramente demoralizzante, soprattutto per chi (come il sottoscritto) ha sottoscritto un mutuo NECESSARIAMENTE trentennale...

P.S.: Un po' di glossario...non sapendo cosa fosse la "moneta M3" citata nell'articolo, mi sono informato.

In economia, si è soliti dividere ciò che comunemente chiamiamo moneta in tre aggregati diversi, che si differenziano per il grado di “liquidità” a breve di ognuno. E quindi M1 è l’indicatore della quantità di moneta che comprende il circolante e i depositi bancari in conto corrente, facilmente liquidabili in pochissimo tempo. Con M2 si intende invece un indicatore della quantità di moneta che comprende l"M1, i depositi a risparmio bancari e postali, i buoni postali fruttiferi, la raccolta bancari con p/t (pronti contro termine) e i certificati di deposito bancari. L’M3 è invece l’indicatore principale della quantità di moneta presente in un sistema economico. In Italia nell"M3 sono incluse M2, i Bot e le accettazioni bancarie. Tale aggregato è composto dal circolante, dai fondi del mercato monetario, dai depositi a breve termine e da quelli monetari degli operatori istituzionali e del paese all’estero. Secondo gli ultimi dati disponibili, quelli di ottobre 2005, M1 ha raggiunto i 1,37 trilioni di dollari, M2 i 6,63 trilioni e M3 ha superato per la prima volta i 10 trilioni. Negli ultimi dodici mesi, M1 è cresciuta del 6%, M2 del 4% e M3 del 7,3%. Negli ultimi dieci anni M3 è raddoppiata e cresce attualmente al ritmo di 600 miliardi di dollari l"anno.
L’aggregato M3 è da sempre stato particolarmente importante come punto di riferimento per valutare la politica monetaria americana e, di conseguenza, per comprendere il ciclo mondiale – che a quello statunitense è strettamente collegato e lo sarà per chissà quanto tempo – ed è cresciuto ad un ritmo a doppia cifra durante gli anni ’70; si è poi contratto durante gli ’80 per riprendere a crescere durante l’amministrazione Clinton (e le presidenza di Greenspan). Dal 2000, il tasso di crescita si è prima ridotto durante il crollo dei mercati azionari, per poi crescere in maniera robusta negli ultimi due anni, quelli di una ripresa generale degli Usa e del mondo. Insomma, finora è sempre andata così: quando l’M3 si espande, i tassi di interesse scendono e gli asset reali crescono (anni ’70 e post-2000). Gli anni ’90 hanno visto gli asset reali ristagnare nonostante l’espansione monetaria.

(Da "Terza Repubblica"...interessante tutto l'articolo, in verità, che conferma le sensazioni di Blondet)

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

I find some information here.

15:36  

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