Il complotto cattocomuplutogiudomassomonarchico

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09 ottobre, 2006

Inquinamento e società

Il Piano Regionale per la Mobilità 2006 della Regione Piemonte pone l'accento su un problema indiscutibilmente grave:

Le informazioni che derivano dalle Valutazioni della qualità dell’aria degli anni 2004 e 2005 sul territorio piemontese e dal Sistema regionale di rilevamento della qualità dell’aria delineano, per vaste zone del territorio piemontese, una situazione di forte criticità in relazione agli inquinanti PM10, NO2 ed Ozono, che continuano a presentare frequenti e consistenti superamenti dei limiti.
I valori di PM10 permangono abbondantemente superiori ai valori limite imposti dalla normativa comunitaria: a fronte di un numero di 35 superamenti consentiti nell’arco dell’anno, si registrano da 43 a 75 superamenti in zone di fondo e da 80 a 200 superamenti nelle aree urbane. La media annua di 40 µg/m3, sempre nel 2005, è stata superata in quasi tutte le stazioni urbane, con valori oscillanti tra i 42 ed i 65 µg/m3.
Per il biossido di azoto, permane una condizione di criticità rispetto alla media annua nell’agglomerato di Torino e nelle zone di piano di Torino, Novara, Vercelli e Alessandria.
Per l’Ozono, i limiti sono superati praticamente su tutto il territorio regionale.
Ciò dimostra che nonostante gli sforzi compiuti e gli interventi finanziari posti in campo da parte di tutti i soggetti coinvolti (Stato, Regione, Province, Comuni), la situazione della qualità dell’aria degli ultimi anni non evidenzia significativi miglioramenti.
Recenti studi epidemiologici condotti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, in collaborazione con APAT e con le ARPA interessate (tra cui ARPA Piemonte), stimano importanti impatti sulla salute umana, con effetti a breve e a lungo periodo sull’apparato respiratorio e cardiovascolare, che si riflettono, a loro volta, sulla morbosità (ricoveri ospedalieri, giornate di astensione dal lavoro) e sulla mortalità per cause naturali.
Nel complesso, a carico della mortalità naturale, per ogni incremento di 10 µg/m3 della concentrazione di PM10, si calcola:
- un aumento dello 0,3% nei decessi a breve termine, ossia nel giro di pochi giorni da incrementi di breve durata;
- un aumento del 4% nei decessi a lungo termine, ossia nel giro di 10 – 15 anni in presenza di incrementi di lunga durata.
Tra le cause di morte in eccesso, rientrano anche i tumori dell’apparato respiratorio, anche in considerazione della presenza nel particolato in ambiente urbano, di molti cancerogeni che hanno il polmone come organo bersaglio.


Alla luce di questi dati, ed in virtù dei numerosi studi che sono stati effettuati nel settore, appare palese che occorre adottare dei provvedimenti per evitare il persistere di situazioni di questo tipo.
Difficile, tuttavia, essere d'accordo con le misure emanate dall'Amministrazione Regionale per mezzo del medesimo Piano. Nel dettaglio:

Misure per la riduzione delle emissioni dovute ai veicoli utilizzati per il trasporto privato.

Le misure che seguono si applicano sul territorio della Regione Piemonte a tutti i veicoli di proprietà delle persone fisiche residenti in Piemonte utilizzati per il trasporto privato:
1. nel periodo dal 6 novembre 2006 al 31 marzo 2007, è vietata la circolazione nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8 alle ore 18,30, di tutti i veicoli alimentati a benzina con omologazioni precedenti all’EURO 1 e di tutti i veicoli diesel con omologazioni precedenti all’EURO 2. È vietata altresì negli stessi orari la circolazione dei ciclomotori e motocicli a due tempi non conformi alla normativa EURO 1, immatricolati da più di 10 anni;
2. i Sindaci dei Comuni assegnati alle Zone di Mantenimento del Piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell’aria possono prevedere, con proprio provvedimento, una diversa articolazione degli orari del divieto, per consentire alla propria cittadinanza la fruizione dei servizi essenziali.
3. dal 1 ottobre 2007, è vietata la circolazione dalle ore 8 alle ore 18,30 di tutti i veicoli alimentati a benzina con omologazioni precedenti all’EURO 1 e di tutti i veicoli diesel con omologazioni precedenti all’EURO 2. È altresì vietata negli stessi orari la circolazione dei ciclomotori e motocicli a due tempi non conformi alla normativa EURO 1, immatricolati da più di 10 anni;
4. dal 1 ottobre 2008 è vietata la circolazione, dalle ore 8 alle ore 18,30, di tutti i veicoli Diesel EURO 2, immatricolati da più di 10 anni;
5. per promuovere la rapida dismissione dei veicoli più inquinanti, sono previste a favore dei proprietari le incentivazioni di cui al punto 2.3.


Misure per la riduzione delle emissioni dovute ai veicoli utilizzati per il trasporto e la distribuzione delle merci e per l’esercizio delle attività commerciali, artigianali, industriali, agricole e di servizio.

Le misure che seguono si applicano sul territorio della Regione Piemonte a tutti i veicoli, fino a 3,5 ton, di proprietà di ditte individuali, associazioni, enti e soggetti pubblici, società di qualsiasi natura giuridica con sede legale in Piemonte, utilizzati per il trasporto e la distribuzione delle merci e per l’esercizio delle attività commerciali, artigianali, industriali, agricole e di servizio:
1. dal 6 novembre 2006 al 31 marzo 2007 è vietata la circolazione dalle 8 alle 12 di tutti i veicoli alimentati a benzina con omologazioni precedenti all’EURO 1 e per tutti i veicoli diesel con omologazioni precedenti all’EURO 2. È vietata altresì negli stessi orari la circolazione dei ciclomotori e motocicli a due tempi non conformi alla normativa EURO 1, immatricolati da più di 10 anni;
2. i Comuni possono provvedere ad una diversa articolazione degli orari di cui al punto 1 per tener conto di quanto già individuato nell’ambito dei regolamenti comunali per il trasporto e la distribuzione delle merci.
3. dal 1 ottobre 2007 è vietata la circolazione, dalle ore 8 alle ore 18,30, di tutti i veicoli alimentati a benzina con omologazioni precedenti all’EURO 1 e per tutti i veicoli diesel con omologazioni precedenti all’EURO 2. È altresì vietata negli stessi orari la circolazione dei ciclomotori e motocicli a due tempi non conformi alla normativa EURO 1, immatricolati da più di 10 anni;
4. dal 1 ottobre 2008 è vietata la circolazione, dalle ore 8 alle ore 18,30, di tutti i veicoli Diesel EURO 2, immatricolati da più di 10 anni;
5. per promuovere la rapida dismissione dei veicoli più inquinanti, sono previste a favore dei proprietari le incentivazioni di cui al punto 2.3.

Il necessario provvedimento, tuttavia, è tutt'altro che esente da falle evidenti, segnalate sia dalla coalizione vicina al Governatore, sia soprattutto dall'opposizione.
In primis, si impedisce di fatto a una discreta fetta della popolazione di utilizzare il proprio mezzo di locomozione in orario lavorativo per questo inverno (e parte dell'autunno e della primavera successiva), e sistematicamente a partire dal prossimo autunno: popolazione che sicuramente ha avuto un valido motivo se non ha sostituito il proprio veicolo negli scorsi 10-12 anni...magari perché non poteva permetterselo!

Ma ecco che l'Amministrazione tende una generosa mano verso le persone che saranno colpite dal decreto:

Dal 2 ottobre verrà messo a disposizione dei cittadini il numero verde 800.822.228: gestito dall'Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale), sarà operativo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 16 e fornirà ai piemontesi che ritengono di essere nelle condizioni di richiedere l'incentivo per rottamare la propria auto tutte le informazioni necessarie.

Il "bonus" ammonta a 600 euro ed è riservato ai proprietari di auto nelle seguenti condizioni:
residenti in Piemonte;
non essere titolari di partita Iva;
avere un veicolo pre-Euro a benzina (non catalizzata), pre-Euro diesel, Euro 1 diesel;
essere proprietari del mezzo in data 2 agosto 2006;
avere rottamato l'auto dal 3 agosto 2006;
avere avuto nel 2005 un reddito individuale imponibile (lordo, al netto delle sole deduzioni) pari o inferiore a 15.000 euro ed un reddito imponibile complessivo (lordo, al netto delle sole deduzioni) del nucleo familiare pari o inferiore a 25.000 euro.

Il risibile contributo erogato è ben al di là della risoluzione del problema! Evidentemente i nostri miopi governanti sono talmente abituati ad utilizzare le auto blu cortesemente a disposizione dei politicanti, che hanno perso di vista l'andamento e le quotazioni del mercato dell'automobile, e non si rendono conto che 600 Euro (pur essendo senz'altro meglio di un calcio nell'inguine) non apportano alcun beneficio per un nucleo familiare che, avendo un introito lordo di non più di 25000 Euro annui, ha ben altri problemi per sbarcare il lunario che non doversi preoccupare di cambiare la propria auto!

Senza voler fare del facile populismo, qualcuno mi spiega perché il provvedimento più restrittivo è stato applicato al trasporto privato, quando sono i veicoli commerciali i più inquinanti?
E soprattutto, perché i mezzi del trasporto pubblico (la maggior parte dei quali VETUSTI) ne sono ESENTI???
A voler essere malpensanti si potrebbe notare con sospetto che l'attuale presidente del Consiglio Regionale, prima di rivestire l'attuale carica, era presidente di GTT...

Intanto la Regione preferisce devolvere 120.000 Euro per la sperimentazione riguardante la circoncisione dei musulmani...